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TashiroJima: l'Isola dei Gatti


Il fascino che i gatti hanno sulla società giapponese ha sempre incuriosito la metà occidentale del pianeta. Le credenze nipponiche, del resto, hanno sempre considerato i felini come animali che attraggono la buona sorte. 
Nonostate ciò è sorprendente sapere dell'esistenza di un'isola completamente dedicata al culto di questi animali. 

Si tratta di Tashirojima, una piccola isola, dove vivono migliaia di gatti che sono trattati come vere divinità dalle poche decine di abitanti, i quali credono fermamente che dar da mangiare ai gatti è fonte di buona sorte, salute e ricchezza.

Questa convinzione cominciò quando la principale attività economica dell'isola era quella dei bachi da seta, ma la presenza di questi bruchi aveva portato ad un aumento della presenza di topi che si alimentavano dei bachi stessi. Da allora vennere portati sull'isola gatti che sapessero fronteggiare gli odiati roditori. Da qui sono cominciate le fortune dei gatti di Tashirojima, che non solo vengono abbondantemente nutriti ma, addirittura, è assolutamente vietato a chiunque di entrare nell'isola con un cane. 



Le autorità giapponesi hanno deciso di dare a questa isola una destinazione turistica a tema ovviamente dedicata ai gatti che la abitano. Tant'è che - sembra fantasia ma è realtà - a Tashirojima è stato costruito un santuario per il culto dei gatti la cui facciata ha la forma di un gatto. Su quest’isola infatti, abitata oggi per la maggior parte da pescatori (si contano circa 100 residenti), vivono centinaia e centinaia di gatti. Questi animali vi sono stati introdotti già intorno al 1800 quando su questo splendido lembo di terra si produceva la seta. I preziosissimi bachi da seta erano spesso preda dei topi che causavano quindi ingenti danni alla produzione. I felini furono introdotti proprio per cercare di tenere lontani i roditori.


I pescatori giunsero in seguito, attirati proprio dalla loro presenza in quanto osservando il comportamento dei gatti riuscivano a prevedere con precisione l’arrivo delle tempeste. Gli abitanti del luogo cominciarono a considerare i gatti come dei porta fortuna e quindi quasi a venerarli. La leggenda narra infatti che mentre un pescatore stava raccogliendo dei sassi da utilizzare per la sua rete da pesca, uno di questi rotolando giù per un pendio colpì un gatto, il quale cadde esanime a terra. Il pescatore, immensamente dispiaciuto per l’accaduto, seppellì il suo corpicino e costruì su questa tomba un santuario affinché lo spirito del gatto defunto proteggesse tutti gli altri gatti dell’isola.

Da allora, una decina di santuari simili furono costruiti sul territorio così da dare vita ad una vera e propria “isola dei gatti”. Inoltre passeggiando per le sue stradine è possibile osservare numerose case a forma di gatto con tanto di orecchie e altrettante statue dedicate a questi splendidi animaliI gatti, dal canto loro, sono talmente abituati alla presenza degli esseri umani che è facile osservarli mentre accompagnano i turisti nei loro giri chiedendo solo carezze e un po’ di cibo. 
















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